mercoledì 31 luglio 2013

A Bari il cibo e' fashion con Eataly

Eataly sbarca sull'Adriatico, sul lungomare di Bari. Nella fiera del Levante simbolo del Mezzogiorno. Una location di prestigio che ha richiesto un maxi-investimento: 15 milioni di euro, effettuato da Eataly Puglia, società partecipata da Eataly Distribuzione e da tre importanti soci pugliesi: Fabrizio Lombardo Pijola, i fratelli Pasquale, Francesco e Mimmo Casillo del Molino Casillo e Michele Annoscia.

Il gruppo fondato da Oscar Farinetti vanta dieci Eataly in Italia, uno a New York e 11 in Giappone. Un'estate rovente per il patron: in settembre aprono, in franchisng internazionale, Istanbul e Dubai, «forniamo il marchio e addestriamo il personale, negozio chiavi in mano» dice Farinetti; in ottobre inaugurerà a Firenze, nell'ex Libreria Martelli; il 26 novembre è in calendario Milano Smeraldo e Piacenza. A cavallo dell'anno nuovo il secondo negozio americano, a Chicago.

Tempio del cibo
Il progetto, 8mila mq, propone ristorantini tematici e informali con terrazze affacciate sul mare dedicati a pasta e pizza, carne, pesce, verdure, fritto e salumi e formaggi. La rosticceria, la piadineria firmata dai fratelli Maioli, il laboratorio di produzione dedicato al "Mozzarella Show" e l'aperitivo Vino Libero completano l'offerta gastronomica. Non mancano la caffetteria Illy, la gelateria alpina Lait e la pasticceria firmata da Luca Montersino. In tutto sono mille coperti.
L'enoteca propone grandi etichette italiane con particolare attenzione ai vini pugliesi, mentre un birrificio artigianale caratterizza la birreria con il meglio delle produzioni artigianali italiane e non solo. Il reparto ortofrutta è gestito dalla famiglia pugliese Rendine, titolari dell'azienda Natura e Qualità.
Troppi 8mila mq per Bari? «Infatti mi danno del matto - confessa Farinetti - ma del denaro non m'importa nulla. La Puglia è una regione lunga, con una straordinaria ricchezza eno-gastronomica e ha tanto turismo».

Il percorso
All'interno di Eataly Bari si può seguire un percorso caratterizzato da aree didattiche "emozionali"; ci si può soffermare ad osservare i sei luoghi di produzione artigianale: birrificio, panificio, piadineria, pasticceria, produzione di pasta fresca a cura del pastificio Michelis, e "Mozzarella Show" a cura del caseificio Montrone di Andria; e ci si può concedere il piacere di seguire una lezione di cucina, sotto la supervisione di Slow Food e degli chef Pietro Zito e Peppe Zullo, in una delle due aule didattiche pensate per accogliere adulti e bambini.
Il tutto è inserito in una cornice di scaffali e bancarelle con prodotti di oltre mille diversi produttori. Di questi prodotti il 40% circa è della Regione Puglia.

Eataly macchina da soldi
Eataly è una realtà imprenditoriale rilevante: nel 2012, il bilancio di Eataly Distribuzione (il 30% delle azioni è di Coop) ha registrato ricavi per 106 milioni (60,5 milioni l'anno prima senza Roma) e 4 milioni di utile ante imposta. Ma questo è solo uno spaccato dell'universo Eataly: «L'anno prossimo - promette l'imprenditore - faremo il primo consolidato. Non me l'ha ordinato il medico, ma lo faremo. Oggi il fatturato aggregato è di 25o milioni che compende ben 19 aziende», da un pastificio a Gragnano al 50% dell'acqua minerale Lurisia a tante altre cose.
Nella sua comunicazione esterna Farinetti lascia prevalere l'uomo sull'imprenditore. «Questi bilanci - afferma con l'aria di crederci - mi interessano fino a un certo punto: la mia felicità è dare piacere al maggior numero di persone possibile, con il cibo migliore che si richiami alle tradizioni e al territorio. Mi rende felice dare un lavoro a tanti giovani. Per esempio a Bari ne assumiamo 200. E stamattina una ragazza, che farà la cassiera, mi ha detto: ora possono sposarmi e accendere un mutuo».
http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2013-07-30/bari-note-taranta-eataly-111033.shtml?uuid=AbyOWiII





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